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Per mancanza di testimonianze archivistiche dirette, non possiamo precisare l'anno di nascita dei barracelli lussurgesi. Essi, probabilmente, erano già presenti nel villaggio intorno alla metà del '600, considerando che nel 1654 risulta attestata una presenza stabile del servizio barracellare a Paulilatino, villaggio confinante con Santu Lussurgiu. Qualche altro indizio lo troviamo all'inizio del Settecento, ma per i primi riscontri archivistici, comunque, bisognerà aspettare fino al 1761; da questo anno, infatti, fu introdotto nel Capitolato l'obbligo, per i barracelli, di vigilare sulle scorte granarie dell'erigendo Monte Granatico. Dobbiamo, però, arrivare al 1822 per poter disporre del testo integrale di un Capitolato. L'importante documento, emerso nel corso della presente ricerca grazie all'apporto determinante di Francesco Carboni, risulta finora la più antica convenzione intercorsa fra il Comune di Santu Lussurgiu e i Barracelli. In esso emergono i diversi aspetti della cultura materiale di tradizione contadina, concernenti il mondo produttivo e la sua tecnologia nella vita quotidiana del paese. Il nostro Barracellato plurisecolare sta tutto dentro i confini di una civiltà, che affonda le sue radici nella preistoria e che scompare, dopo una breve crisi, all'inizio del secondo Novecento.